Rob Machado, la magia di un momento eterno

BIOGRAFIA

12/10/20243 min read

Rob Machado e il "High-Five" con Kelly Slater: La magia di un momento eterno

Rob Machado, il soul surfer per eccellenza, un artista delle onde e della vita. Capelli lunghi, spirito libero e uno stile inconfondibile.
Nato a Sydney, cresciuto a Cardiff-by-the-Sea, California, ha incarnato l’ideale del surfista rilassato e fuori dagli schemi. Mentre il surf professionistico spingeva verso la competizione feroce, lui rispondeva con eleganza e poesia in acqua.

C’è un momento, uno soltanto, che ha segnato per sempre l’immaginario collettivo del surf: il leggendario "High-Five" con Kelly Slater durante il Pipe Masters del 1995.

Una rivalità tra amici

Machado e Slater, amici e rivali. Due facce della stessa medaglia.
Kelly era il "fenomeno", il campione di ferro ossessionato dalla vittoria. Rob, invece, era il poeta del surf, colui che preferiva la bellezza di una linea perfetta alla gloria del trofeo.

Ma in quell'anno, al Pipe Masters*, tutto era in gioco.
Machado stava inseguendo il sogno del titolo mondiale, mentre Slater voleva il suo terzo titolo consecutivo. La semifinale li mise uno contro l’altro, due amici, due leggende, un’unica onda.

*Pipe Masters è una delle tappe del Tour mondiale organizzata a Oahu, nelle Hawaii, sull’onda di Pipeline

La leggenda del "High-Five"

Pipeline, onda maestosa e spietata.
Rob e Kelly, insieme su una parete d’acqua. Kelly partì per primo, ma Rob lo seguì, spingendo la sua tavola in un drop perfetto.

Furono pochi secondi, ma sembrarono un’eternità. Rob, invece di cercare la priorità* o forzare il passaggio, si avvicinò a Kelly…le mani si sollevarono…un battito di palmi, un "High-Five" aereo che il mondo del surf non avrebbe mai dimenticato.

Due rivali? No, due amici che stavano celebrando la bellezza del surf, la gioia pura di essere nel momento perfetto, nel luogo perfetto.

*Avere la priorità nel surf significa detenere il diritto esclusivo di cavalcare l'onda scelta, impedendo agli altri surfisti di farlo. La priorità si perde nel momento in cui si cavalca un'onda, passando automaticamente al surfista successivo in attesa. Questo vantaggio consente di selezionare le onde migliori, aumentando le possibilità di ottenere punteggi elevati e, di conseguenza, di vincere la competizione.

Un gesto, un simbolo

Quel gesto fu un colpo al cuore del surf competitivo.
Machado perse la priorità, uscì dall’onda con il sorriso di chi ha appena toccato l’eternità. Kelly continuò la corsa e vinse la semifinale. Rob avrebbe potuto forzare la situazione, spingerlo fuori, ma scelse lo spirito, la fratellanza.

Secondo alcuni se avesse continuato a cavalcare l’onda avrebbe certamente vinto.

"Potevi vincere, Rob!"
Ma lui, con il sorriso di sempre, rispondeva: "Ero già vincitore in quel momento".

Quell’High-Five non fu solo un gesto sportivo, fu una dichiarazione di intenti. Rob Machado ci insegnò che la vera vittoria non è solo il trofeo, ma l’esperienza vissuta insieme agli altri.

Il surf come arte, non solo competizione

Dopo il 1995, Rob Machado prese una strada tutta sua.
Decise di allontanarsi dal tour mondiale per abbracciare il surf nella sua forma più pura: l’arte. Niente cronometri, niente giudici. Solo lui, la tavola e l’onda.

Fondò la Rob Machado Foundation per educare le nuove generazioni a prendersi cura dell’oceano. Continuò a surfare, ma in modo diverso, con tavole alternative. L’eco del suo High-Five continuava a risuonare in ogni surfista che scelse lo spirito sopra la vittoria.

L’eredità del "High-Five"

Oggi, quell’istante vive in ogni video celebrativo del surf, in ogni conversazione tra vecchi amici su una spiaggia al tramonto.
Slater, il dominatore, e Machado, il sognatore. Due mondi che si incontrano, due percorsi che si incrociano per un attimo perfetto.

Non fu solo un saluto tra amici.
Fu il simbolo di ciò che il surf può essere: competizione, sì, ma anche fratellanza, bellezza e gioia condivisa.

Un gesto, un istante, un’eternità.
Rob e Kelly, per sempre, sull'onda più iconica della storia. 🌊🤙

Rob mentre esegue un High Five proprio con sua figlia

Rob e Kelly