Fioravanti sfiora l’impresa, ma il verdetto fa discutere

NOTIZIE TOUR 2025

2/9/20252 min read

L’altro ieri si è conclusa la prima tappa del CT 2025, regalando spettacolo e, allo stesso tempo, lasciando dietro di sé qualche ombra. Pipeline ha offerto il solito mix di bellezza, adrenalina e controversie.

Vincere qui è un sogno per qualsiasi surfista, un traguardo che vale quanto l’intero tour. Nessuno dei 36 migliori al mondo vuole lasciarsi sfuggire l’occasione, nemmeno Leonardo Fioravanti.

Leo parte forte, supera un Opening Round insidioso contro Ian Gentil e Griffin Colapinto, poi batte il giapponese Connor O’Leary nel Round of 32. Il cammino prosegue, un round alla volta, fino alla finale. Fuori Joel Vaughan, fuori George Pittar, fuori anche Ian Gouveia.

Solo un ostacolo lo separa dalla vittoria: Barron Mamiya, hawaiano, talento puro, padrone di casa.

Barron parte come un fulmine, prima onda: 8,17. Poco dopo, un 9,80 che sembra già una sentenza. Leo è fermo a 1,50, ma la gara non è finita.

Mancano meno di venti minuti quando tutto cambia: un 8,87 lo riporta in corsa, poi arriva l’onda che ribalta tutto. Ross Williams (uno dei due commentatori ufficiali) la definisce la migliore della finale. Serve un 9,11 per vincere.

Si aspetta il verdetto.

Quattro voti su cinque vengono mostrati subito, il quinto tarda inspiegabilmente. Passano i secondi, poi i minuti. Finalmente compare sullo schermo: 8,80.

Con la media, l’onda di Leo vale 9,10. Un decimo di punto lo separa dalla vittoria.

Parità perfetta. Il regolamento parla chiaro: in caso di pareggio, vince chi ha l’onda migliore. Barron con il suo 9,80.

I social si scatenano. C’è chi parla di uno dei più grandi furti nella storia della WSL da quando non si chiamava nemmeno così, chi insinua che un hawaiano dovesse vincere alle Hawaii, perché all’industria piace così. Forse una semplice coincidenza, forse no.

Già contro John John Florence i voti di Mamiya sembravano inspiegabilmente generosi.

Al di là delle polemiche, una certezza rimane: il sistema di giudizio fa acqua da tutte le parti. Troppi episodi, troppe decisioni discutibili. Qualcuno propone di microfonare i giudici, altri chiedono un momento a fine gara in cui vengano spiegate le scelte. Idee che potrebbero rendere il surf più trasparente, più giusto.

Leo, nel frattempo, accetta il verdetto con la solita classe. Si congratula con Barron, senza polemiche, a testa alta.

Il tour va avanti. Prossima tappa, Abu Dhabi, 14-16 febbraio.

Un secondo posto amaro, ma che vale 7.800 punti e un avviso chiaro ai rivali: Fioravanti c’è.

Nel frattempo, tra le donne, Tyler Wright batte Caitlin Simmers, la campionessa in carica. Il 2024 l’ha incoronata regina, il 2025 è appena iniziato, ma il messaggio è chiaro: vuole il bis.