Filipe Toledo, re delle onde piccole, infrange il sogno di Julian Wilson
NOTIZIE TOUR 2025
5/13/20252 min read
Sabato, sulla Gold Coast, è andata in scena una delle finali più intense degli ultimi anni. Filipe Toledo, due volte campione del mondo e indiscusso maestro delle onde sotto i due piedi, ha affrontato Julian Wilson, 36 anni, tornato dopo cinque anni di pausa. Un surfista mai campione, ma venerato su ogni tipo di onda: da Teahupo’o a Pipeline.
Lo scenario: le linee eleganti di Burleigh Heads hanno sostituito last minute Snapper Rocks, colpita qualche giorno fa dal ex ciclone Alfred.
È stata una finale combattuta, decisa da un’onda da 9.07 punti di Filipe. Una corsa con due manovre – la seconda così carica da dividere il pubblico: per alcuni “l’onda più sopravvalutata della storia”, per altri un gesto tecnico ed emotivo da manuale. I giudici non hanno avuto dubbi: coraggio, innovazione e flow, tutto in pochi secondi. E hanno premiato.
Ma il momento più sorprendente non è arrivato sull’acqua, bensì nel confronto a bordo point.
Verso la fine della finale, Julian ha avuto uno scambio acceso con Toledo. Non per i punteggi, come alcuni pensavano. Secondo Vaughan Blakey, voce di Ain’t That Swell e commentatore dell’evento, Julian era irritato dal tifo brasiliano a riva e dal gesto di Toledo — mani alzate in segno di rispetto. Gesto che voleva calmare, ma che Julian ha letto come provocazione.
“Toledo non reagiva,” racconta Blakey. “Cercava solo di spiegarsi: ‘Fratello, non posso controllare questo. Ti rispetto. Sei uno dei miei preferiti.’ Ma Julian, carico di tensione, lo ha interrotto con la mano in faccia. Non voleva ascoltare.”




Un momento di vulnerabilità spezzato. Due padri, due carriere simili, due ritorni diversi. Filipe, colpito da quel rifiuto, è corso via lungo il point, cercando un rifugio. Il surf, a volte, racconta molto più che il punteggio.
La vittoria di Toledo rappresenta il suo ritorno trionfale, non vinceva infatti da un po' malgrado ottime prestazioni e alcuni episodi sfortunati come lo scontro col fotografo ad Abu Dhabi. In semifinale aveva già mostrato di essere tornato in forma, con un tubo seguito da un alley-oop che ha infiammato il pubblico.
Quella finale era anche una rivincita della tappa del 2015 a Snapper Rocks, dove Toledo aveva surclassato Julian. Ma stavolta il margine era più sottile. L’ultima onda di Wilson ha sfiorato il sorpasso, lasciando tutti col fiato sospeso.


La polemica del 9.07
Il punteggio assegnato all’onda decisiva di Filipe ha acceso i commenti. Molti appassionati sui social hanno urlato allo scandalo:
“Un furto clamoroso.”
“Non esiste che quella sia da nove.”
“Devono aver tenuto l’iPad al contrario.”
Persino Nick Carroll, figura molto importante del giornalismo surfistico, ha commentato: “Quella ha rovinato la fantasia.”
Ma la giuria probabilmente ha visto qualcosa di più: non solo tecnica, ma emozione. Quel 9.07 è stato un atto di equilibrio tra giudizio e visione. E, forse, un modo per dire che il surf è ancora capace di sorprendere.

